Molte piccole stranezze del mondo che ci circonda hanno una spiegazione economica. Lo spiega Robert H. Frank, docente di economia alla Cornell University (Usa) in Polli contro balene e altri piccoli enigmi quotidiani (Longanesi). Secondo Frank la maggior parte delle scelte che stanno alla base dei comportamenti di acquisto e vendita o della fabbricazione dei prodotti industriali è determinata dal principio di costo e beneficio, fondamentale in ogni sistema economico. Ecco tre esempi.
1. Perché gli indumenti da donna hanno i bottoni a sinistra mentre quelli da uomo a destra?
Quando apparvero per la prima volta i bottoni, nel Seicento, li si vedeva solo sugli indumenti dei ricchi. Allora gli uomini si vestivano da soli, mentre le donne venivano aiutate dalle domestiche. Gli indumenti femminili con bottoni a sinistra facilitarono quindi il compito alla domestiche che allacciavano abiti e camicette dal davanti, e dunque al contrario. Ma oggi nessuna donna viene aiutata a vestirsi. Perché quindi i bottoni a sinistra sono rimasti? Solo per marketing: le donne si sono abituate a questo segno di riconoscimento degli abiti femminili. Cambiare sarebbe infatti uno svantaggio che comporterebbe un calo delle vendite.
2. Perché ai clienti i bar fanno pagare l’acqua ma offrono noccioline gratis?
Il principale profitto di un bar viene dalle bevande alcoliche. Noccioline e bevande alcoliche si accompagnano bene: chi consuma più noccioline avrà più sete e chiederà più birra o bevande in genere. Dal momento che le noccioline sono abbastanza economiche e che ogni drink produce un margine di profitto elevato, l’offerta gratuita di noccioline è sempre conveniente. Al contrario acqua e bevande alcoliche sono in contrapposizione: più acqua si beve, meno alcool si consuma. Perciò anche se l’acqua costa relativamente poco, i bar sono incentivati a venderla a un costo elevato per scoraggiarne il consumo.
3. Perché si vedono molti oggetti con chiusure a velcro come astucci o giacche a vento mentre pochissime scarpe?
Per una ragione di marketing: sono associate alle scarpe dei bambini o degli anziani, persone che fanno maggiormente fatica ad allacciarsi le stringhe. Se infatti è oggettivamente più comoda e rapida la chiusura a velcro, pochi sarebbero disposti a rinunciare ai comuni lacci. Nella nostra cultura imparare ad allacciarsi le scarpe è infatti una sorta di rito di passaggio, dunque anche se “antieconomiche” preferiamo ancora oggi le calzature tradizionali.
L’articolo completo su Airone, giugno 2014