A scuola di fortuna

Perché il vostro amico trova ottime occasioni di lavoro, si fidanza con una donna bellissima e niente gli va mai storto? A volte sembra proprio che il mondo ce l’abbia con noi. E che invece chi ci sta attorno sia sempre preferito dalla sorte. Non è che a volte ce le andiamo a cercare? In alcuni casi la spiegazione razionale c’è: secondo lo psicologo britannico Richard Wiseman, che ha dedicato la sua carriera a spiegare i misteri della fortuna, la Dea bendata non sceglie a caso chi baciare. L’importante è saperlo: ognuno di noi, secondo Wiseman, ha in mano gli strumenti per attirarla. Basta conoscerli e metterli in pratica.

Come prima cosa partiamo da un principio: il compagno di studi che ha trovato un ottimo lavoro senza fatica dopo essersi diplomato a pieni voti senza aver mai aperto un libro non ha qualità particolari. La spiegazione è un’altra: «Pare che i fortunati siano dotati della misteriosa capacità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto – spiega Wiseman –. Senza rendersene conto, i favoriti dalla sorte applicano alcune strategie per migliorare il proprio destino». Lo sostengono da quasi un secolo anche i seguaci del New Thought, la corrente di pensiero positivo che ha ispirato Bill Gates nella creazione di Microsoft. Infatti secondo chi ha studiato la vita di chi ce l’ha fatta, come il genio dei pc, attraverso gli stati d’animo la nostra mente influenza gli eventi esterni. Secondo i mental coach, definendo i nostri desideri e associandoli ad azioni ed emozioni positive possiamo eliminare i modelli limitanti che ci portiamo dietro dal passato. In pratica si tratta di “riprogrammare” la nostra mente, calamitando gli eventi favorevoli.

Come? Innanzitutto cercando di convincerci che a volte siamo noi a vedere tutto nero. Prendiamo un caso quotidiano: siete in ritardo e l’autobus non passa, decidete allora di incamminarvi a piedi. Peccato che a metà strada tra la tua fermata e la successiva te ne sfreccino di lato ben due. Sfortuna? No, secondo gli scienziati. Takashi Nagatani dell’università di Shizuoka (Giappone), dopo lunghi studi statistici, ha dimostrato che è inevitabile che dopo una lunga attesa i mezzi pubblici si prendano gioco di noi arrivando in coppia. Proprio come quando siamo di fretta e i semafori sembrano tutti rossi: è il fenomeno della “memoria selettiva” secondo cui «le persone hanno una maggiore tendenza a ricordare gli eventi sfortunati perché si fissano più a lungo nella memoria», come spiega Lewis Dartnell dello University College of London.

La vita dei fortunati invece è piena di eventi positivi. «Il modo in cui pensano e si comportano – spiega Wiseman – dà loro maggiori probabilità di creare, notare e afferrare le opportunità fortuite. I favoriti dalla sorte dichiarano spesso di aver adocchiato possibilità straordinarie in riviste, giornali o su internet». In pratica hanno un atteggiamento aperto verso il mondo e sono estroversi: solo così riescono a farsi le amicizie giuste. Perché chi ha una buona parlantina ha già fatto metà del lavoro: «Tutti noi contiamo su un capitale sociale – spiega Paola Di Nicola, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’università di Verona – ovvero l’insieme delle conoscenze che ci sono utili per raggiungere obiettivi che da soli non potremmo raggiungere». L’importante è coltivarle: più persone fanno parte della nostra cerchia, maggiori sono le possibilità di scoprire che in una certa azienda stanno cercando personale. E che voi potreste essere la persona più adatta.

L’articolo completo su For Men Magazine, maggio 2012

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