In un certo senso, sì. Fissando lo sguardo da vicino a lungo imponiamo ai nostri occhi uno sforzo: in fondo non sono stati progettati per passare tante ore a leggere, ma piuttosto per guardare lontano come accadeva un tempo quando ci dedicavamo ai lavori all’aria aperta. «Quando guardiamo lo schermo del pc o dello smartphone il cristallino, cioè la lente contenuta nei nostri occhi, si “accomoda”, ovvero mette a fuoco da vicino», mi ha detto Paolo Nucci, direttore della Clinica oculistica presso l’Università degli studi di Milano. «Ma quando il tempo passato a guardare a distanza ravvicinata è eccessivo, il cristallino si disabitua alla visione da lontano aumentando il rischio di miopia».
Chi studia è più miope
Se infatti la miopia è in parte genetica, le troppe ore trascorse a guadare da vicino possono peggiorare la condizione. Non è un caso che nei Paesi con una scolarità maggiore, dove si passa più tempo a leggere e guardare da vicino, la miopia sia più diffusa: «Basti pensare a quello che capita a Taiwan e nelle Filippine: geneticamente gli abitanti dei due Paesi sono simili, eppure l’elevata scolarità nel primo ha portato a un’incidenza della miopia molto più alta che nel secondo». In Occidente le cose vanno ancora peggio: da noi è miope almeno un ragazzo su tre e, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Ophthalmology, si prevedeva che nel 2050 sarà miope metà della popolazione mondiale.
Le regole salva-vista
Che fare allora? Ecco qualche consiglio per la “manutenzione” dei nostri occhi.
1. Manteniamo la giusta distanza dal monitor. Per i pc deve variare tra i 50 e gli 80 centimetri in funzione della dimensione dello schermo, un po’ inferiore per smartphone e schermi piccoli. Consideriamo che più ci avviciniamo a un oggetto e più i nostri occhi devono sforzarsi per mettere a fuoco;
2. Attenzione alla postazione di lavoro. La tastiera sul tavolo deve lasciare spazio per appoggiare gli avambracci;
3. Teniamo lo schermo leggermente più in basso rispetto all’altezza degli occhi.
4. Non lavoriamo mai al pc o al tablet al buio assoluto. È importante poter alzare lo sguardo occasionalmente e guardarci attorno per non mantenere il cristallino costantemente “regolato” sulla visione da vicino.
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