Troppe lacrime da coccodrillo!

rimpianti rimorsiCome avrai voluto laurearmi! Quanto vorrei non avergli detto quelle brutte parole! Sembra che gli esseri umani non sappiano fare a meno di piangere sul latte versato. Ci sono però molti modi con cui lo facciamo. Il termine “rimpianto” indica infatti una forma di dispiacere per non aver potuto o voluto fare o dire qualcosa nel nostro passato e ci rimanda quindi un ricordo malinconico e talvolta doloroso di cose perdute o di occasioni mancate. Le emozioni del rimorso si accompagnano invece al tormento per aver commesso un errore che ci condiziona il presente o un’azione scorretta che ha causato sofferenza a qualcun altro.

Quando i nostri ideali sfumano

Secondo uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Emotion e condotto da Shai Davidai e Thomas Gilovich della Cornell University (Usa) a evocare maggiori emozioni negative è il rimpianto, come quello di non aver concluso l’università o di non aver mostrato abbastanza gratitudine a persone care che non ci sono più. Secondo i ricercatori, che hanno sottoposto a questionari centinaia di partecipanti, per comprenderne la ragione occorre far riferimento alla distinzione tra i concetti di “sé reale” e di “sé ideale”: con il primo termine si indicano le qualità che pensiamo di avere mentre con il secondo quelle che vorremmo avere. Di fronte alla domanda su quali fossero i loro più grandi rimpianti nella vita, il 76 per cento dei soggetti ha parlato di qualcosa che non gli ha permesso di realizzare il proprio sé ideale. In altre parole, a farci male è più spesso quello che non abbiamo fatto per raggiungere i nostri ideali di vita.

Effetto nostalgia

A volte servono…

Rimorsi e rimpianti, però, hanno una funzione evoluzionistica: «Si tratta di emozioni complesse che servono a non danneggiare noi stessi e gli altri», mi ha spiegato Francesco Aquilar, docente di psicoterapia cognitiva individuale e di coppia presso la Scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale Crp di Roma e autore di Mai più lacrime di coccodrillo. Saper scegliere senza pentirsene (Franco Angeli). Provare il peso del rimpianto o del rimorso ci insegna a non commettere gli stessi errori del passato. Ma non solo: secondo una ricerca condotta da Neal Roese della Northwestern University (Usa) rimpianti e rimorsi ci permettono una migliore comprensione di noi e del mondo, contribuiscono all’armonia tra le persone e migliorano le nostre capacità di raggiungere gli obiettivi.

…ma a volte sono “disregolate”

Purtroppo però il più delle volte queste emozioni ci fanno solo stare male. Questo avviene perché non sempre riusciamo a viverle in modo virtuoso: «Diventano distruttive», continua Aquilar, «quando il nostro senso di responsabilità è disregolato. Le persone che vivono di rimpianti e di rimorsi hanno infatti un’eccessiva percezione della responsabilità delle loro azioni». Pensano cioè che ogni evento negativo dipenda da scelte sbagliate che hanno preso in passato. Queste persone, amareggiate del loro presente, finiscono col vivere nel passato su cui rimuginano costantemente con il rischio di vissuti depressivi.

L’articolo completo su Airone, marzo 2022