Il gaslighting è una forma di abuso psicologico che si manifesta quando la persona abusante tenta di confondere e destabilizzare l’altro convincendolo che i suoi ricordi sono falsati. Il termine deriva da un film del 1944, dal titolo Angoscia (nella foto, un fotogramma), in cui un marito cerca di portare la moglie alla follia alterando piccoli elementi dell’ambiente: ad esempio abbassa le luci delle lampade a gas di casa per poi sostenere che erano sempre state così e che è lei a ricordare male. Chi fa gaslighting può persino portare la vittima a credere di essersi immaginata le violenze subite: così però questa è portata a dubitare di se stessa, rendendosi sempre più schiava del partner. «Questa e altre dinamiche di violenza psicologica portano la vittima a perdere la propria autostima, il proprio senso di integrità fino a vedere indebolita la propria dignità», mi ha spiegato Carmela Mento, psicologa all’Università di Messina e co-curatrice di Gabbie di parole. Il linguaggio della violenza psicologica: valutazione, prevenzione e intervento (Franco Angeli).
Un fenomeno sempre più diffuso
Tutto ciò può condurre a disturbi dell’umore, ansia e depressione, con una compromissione della qualità di vita: lo ha dimostrato anche uno studio coreano del 2019 firmato da Je-Yeon Yun del Seoul National University Hospital e colleghi, e uscito su Scientific Reports. Condotto su 5616 studenti universitari, aveva rilevato una correlazione possibile tra violenza verbale subita e insorgenza di fenomeni di irritabilità e cambiamenti psicomotori. Ma il sopruso psicologico in coppia ha anche molti altri volti, accanto a questo e alla violenza fisica. Pensiamo a semplici frasi come «Guarda come ti vesti», «Stasera te ne stai a casa», «Non combinerai mai niente nella vita»… Tutte modalità di comunicazione che, giorno dopo giorno, sono in grado di ingabbiare e umiliare il partner causando danni enormi. Non se ne parla mai abbastanza, ma i dati che parlano della loro incidenza nelle coppie sono allarmanti. Il fenomeno rientra molto spesso nelle dinamiche della violenza di genere, dal momento che le vittime sono molto spesso donne e i carnefici i loro compagni. Secondo un’indagine Istat del 2014 la violenza psicologica è più diffusa tra le giovani (l’ha subita il 35 per cento delle 16-24enni rispetto a una media del 26,5 per cento) e tra le donne che vivono al Sud e le straniere residenti nel nostro Paese.
Salute mentale: cresce la domanda
Tattiche di violenza psicologica
Così se ormai la maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea considera la violenza psicologica come componente della violenza domestica, alcuni hanno persino istituito un reato distinto di violenza psicologica. «Anche se abbiamo osservato tra gli aggressori una prevalenza di maschi, non si può escludere il contrario», prosegue Mento. A prescindere dal sesso, l’abusante può inoltre esercitare violenza attribuendo sempre e solo all’altro l’origine dei problemi della coppia oppure semplicemente tacendo. Mostrarsi indifferente all’alto interrompendo la comunicazione causa frustrazione e dolore: è il fenomeno della disconferma, come lo definisce il celebre psicologo della comunicazione Paul Watzlawick.
Così difficile scappare
I soggetti che mettono in atto forme di violenza psicologica hanno una dote naturale nel controllare l’altro grazie a innate capacità comunicative che rendono il partner dipendente dai loro stessi soprusi: «Contano sul fatto che il partner cederà sempre di fronte alle loro reazioni emotivamente esagerate», spiega lo psicoterapeuta di coppia Randi Gunther su Psychology Today. Perché allora le vittime non scappano da relazioni così tossiche? «La crescente insicurezza porta all’erosione costante dell’autostima ma rende anche difficile mettere in discussione la relazione», scrive Francesco Bulli, psicoterapeuta presso l’istituto Ipsico di Firenze. «Il risultato è che si innesca una spirale che rende la vittima sempre più dipendente dall’abusante».
L’articolo completo su Airone, ottobre 2021. Altre domande e risposte su I 500 perché. Domande e risposte per tutta la famiglia (Cairo). In libreria.