Come è fatto un bel pene?

nudità Naked AttractionHa fatto molto parlare l’arrivo sugli schermi del programma tv Naked Attraction, versione italiana trasmessa da Discovery+ dell’omonimo show britannico in cui concorrenti scelgono un partner tra una delle sei persone in gara che si presentano davanti ai loro occhi completamente nudi. Il gioco prevede che i concorrenti possano scoprire il corpo dei pretendenti in modo graduale, così da valutarne le varie parti del corpo: gambe, glutei, genitali, petto, seno… Tutto ciò rappresenta una novità, per i telespettatori italiani, ma è anche un segno dei tempi.

Un corpo “scomposto” in parti

Da un lato i corpi nudi sono oggi disponibili ovunque: basta cercare in rete. Pertanto non stupisce che anche la tv mostri uomini e donne senza veli. Inoltre, spiegano i sessuologi, oggi tendiamo sempre più spesso a valutare il corpo del potenziale partner “a pezzi” più che nella sua globalità. Così come nella trasmissione la presentatrice invita i concorrenti a dare un giudizio di gradimento a natiche, seni, genitali e gambe dei concorrenti, anche nella realtà è sempre più evidente una scomposizione: specie i giovani sembrano concentrati sulla qualità dei dettagli. «Il procedimento è lo stesso che troviamo anche nella pornografia, dove tutto è catalogato per tipologie corporee, parti del corpo o per generi», mi ha spiegato Chiara Simonelli, sessuologa all’Istituto di sessuologia clinica di Roma. Una forma di marketing della sessualità, insomma.

Le parti del corpo che guardiamo di più

Pene e scroto. È sempre più frequente che oggi le donne parlino tra loro dei genitali dei loro partner: non si tratta però solo di dimensioni e di uso, ma anche di aspetto. In uno studio pubblicato sul Journal of Sexual Medicine alcuni ricercatori hanno fotografato i peni di 20 uomini per poi sottoporre le immagini a 105 donne che hanno valutato quali caratteristiche li rendessero maggiormente attraenti. Oltre all’estetica generale, le partecipati hanno ritenuto fattori importanti la qualità della pelle, la forma del glande, l’aspetto di scroto e peli pubici e solo per ultime lunghezza e circonferenza. Curiosi i risultati legati anche ad altri fattori. Ad esempio per scroto e testicoli valgono nelle donne gli stessi principi che spingono i maschi a cercare seni e fondoschiena prosperosi: uomini con testicoli grandi sembrano avere maggiori livelli di testosterone, collegato a potenza sessuale. Tuttavia elevati livelli di questo ormone indicano anche una maggiore promiscuità sessuale e quindi minori chance di essere buoni padri: emerge infatti come le donne tendano a scegliere partner con testicoli grandi quando alla ricerca di sesso, mentre maschi con testicoli medi quando interessate a conoscere un partner per la vita.

Il sedere. Il fondoschiena è uno strumento di seduzione universale: a tutti piace guardarlo, sia che siamo uomini o donne, etero o gay. Si tratta infatti della nostra più grande massa muscolare e costituisce quindi un importante deposito di energia: un sedere sodo e sano è sintomo, dunque, di salute e quindi di ottimo partner adatto all’accoppiamento per entrambi i sessi. Anni fa scienziati dell’Università del Texas (Usa) avevano pubblicato sulla rivista Evolution and Human Behavior due studi che illustravano come e perché moltissimi maschi siano così attratti, in particolare, dai posteriori femminili prominenti. Da un lato fianchi larghi e buona quantità di adipe hanno a che fare con la fertilità e quindi con un maggiore successo riproduttivo. Tuttavia secondo i ricercatori sarebbe in particolare la curvatura del fondoschiena, cioè quanto questo sporge rispetto alla colonna vertebrale, l’elemento maggiormente associato alla fertilità. Una scarsa curvatura produce uno svantaggio riproduttivo: una volta incinte, il baricentro del corpo si sposta in avanti aumentando la pressione sul bacino e accrescendo così il rischio di infortuni durante il travaglio.

Il seno. Il seno rivaleggia con il sedere nelle dinamiche di attrazione sessuale verso le donne. In fondo il primo contatto con le mammelle avviene già nei primissimi giorni di vita, quando è già in grado di suscitare forti emozioni: «Il lattante, infatti, avverte le sensazioni corporee della fame anche psicologicamente», scrive Maria Paola Ferrigno, neuropsichiatra e psicoanalista dell’Associazione italiana di psicoterapia psicoanalitica infantile e della famiglia. Ma in che modo questo interesse infantile per le mammelle si trasforma, nei maschi eterosessuali, in attrazione sessuale? Secondo i biologi il seno avrebbe sostituito, nel corso dell’evoluzione, il potere erotico dei glutei: prima di passare alla stazione eretta, la vista dei maschi si posava sui glutei in quando richiamo verso i genitali, posti al di sotto. Come per il fondoschiena, la prosperità del seno significa salute buone possibilità riproduttive per il maschio.

I peli. Il pelo, per entrambi i sessi, ha certamente un ruolo importante nella sessualità. Quelli pubici, secondo gli evoluzionisti, avrebbero varie funzioni che ne spiegherebbero la permanenza sul corpo umano anche dopo aver perso la pelliccia tipica degli animali. Da un lato questi servirebbero a trattenere i feromoni, responsabili dell’attrazione sessuale, ma anche a proteggere i genitali dallo sfregamento durante i rapporti. Quel che è certo è che la peluria ai genitali può veicolare attrazione erotica anche nel modo in cui si presentano. Oggi ad esempio prevale la depilazione totale nelle donne mentre negli uomini la tendenza ad accorciarli: uno studio condotto su 2687 maschi e 1735 femmine tra i 15 e i 60 anni da studiosi svizzeri, belgi e britannici, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, ha rilevato come a depilarsi oggi sia l’80 per cento delle donne e il 40 degli uomini, per i quali l’opinione delle loro partner è importante nella scelta. Per il 70 per cento delle donne i peli maschili devono essere ordinati oppure del tutto assenti per il 12 per cento.

I piedi. Sono un sicuro segnale erotico, per maschi e femmine: i piedi sono presenti nell’immaginario erotico di ogni epoca. Esiste infatti un legame profondo che nel nostro cervello collega le estremità al piacere tanto che un massaggio ai piedi può essere estremamente eccitante. Oltre vent’anni fa il neuroscienziato indiano Vilayanur S. Ramachandran chiarì questo meccanismo nel suo Phantoms in the Brain (“Fantasmi nel cervello”) dimostrando come in alcune persone il cervello colleghi erroneamente i piedi ai circuiti cerebrali del piacere, così che il solo contatto produrrebbe sensazioni analoghe al contatto con i genitali. Senza arrivare a queste anomalie, in tutti esiste un forte nesso tra organi sessuali e piedi tanto che la psicoanalisi freudiana associa a questi ultimi simbologie falliche. «Inoltre possano secernere gli stessi feromoni della regione genitale», spiega Marco Pacori, psicoterapeuta e autore di I segreti del linguaggio del corpo (Sperling & Kupfer). Il piede, fa notare lo studioso, è fonte di comunicazione quando camminiamo ma anche nel modo in cui lo muoviamo e nel suo aspetto, attorno a cui si è sviluppato nei secoli un interesse per le scarpe quale veicolo di messaggi erotici.

L’articolo completo su Airone, giugno 2021