Chi di noi non è mai andato in crisi non ricevendo una risposta immediata a un messaggio importante dalla persona che ama. La pazienza sembra una virtù dimenticata, nella nostra società: «Viviamo in un tempo accelerato», mi ha spiegato Cristiana Milla, psicologa, psicoterapeuta e docente della Società italiana di psicosintesi terapeutica. «La gratificazione immediata è una delle icone più popolari della nostra modernità. Non vogliamo aspettare e diventiamo facilmente impazienti e aggressivi».
La tua fila, sempre la più lenta
Giovani che non sanno attendere
Eppure secondo gli psicologi la pazienza è un modo importante di organizzare le nostre esperienze in relazione al tempo. Certo l’impazienza è spesso legata all’età della vita in cui ci troviamo: «I giovani, anche fino ai 35 anni, tendenzialmente vivono con fretta, mentre crescendo si tende a diventare più attenti e pazienti», spiega Marina Manciocchi, psicoanalista e autrice di Penelope e il senso dell’attesa (Magi edizioni): «Certamente l’ansia di arrivare agli obiettivi, molto forte tra i giovani, è motivata dall’educazione che riceviamo in famiglia così come dalla società». Eppure imparare la pazienza significa abbandonare il narcisismo tipico dei bambini, che vogliono tutto subito e che non sanno aspettare.
Si può imparare a essere pazienti?
Sopportiamo l’attesa… dei soldi
Una cosa è certa: la pazienza va di pari passo con lo sviluppo cognitivo. La capacità di ritardare una gratificazione è un punto di svolta nella crescita di ogni bambino e un segno distintivo di capacità cognitive avanzate in molte specie. Non a caso la maggior parte degli animali non può sopportare attese più lunghe di pochi secondi. Da tempo all’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione presso il Cnr alcuni ricercatori studiano adulti, bambini e primati non umani per capire quali fattori influenzino la nostra tolleranza dell’attesa. Dalle ricerche è emerso che oltre al livello di sviluppo cognitivo, la capacità di provare pazienza dipende anche dall’oggetto di attesa. I ricercatori del Goal-Oriented Agents Laboratory, sempre parte dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, hanno ad esempio confrontato la pazienza che riusciamo a sperimentare quando siamo in attesa di una gratificazione economica oppure di cibo. Secondo le ricerche siamo meno tolleranti se a tardare è il cibo, mentre per i soldi abbiamo più pazienza. Non a caso gli esseri umani sono più motivati ad accumulare soldi che cibo.