Quanto fa bene dormire!

dormire sonnoIn questo periodo facciamo un po’ tutti fatica a dormire bene: colpa di giornate spesso uguali tra loro, senza le solite routine. E, ovviamente, colpa anche dello stress di questo protratto periodo di distanziamento sociale. Eppure dormire bene fa bene al nostro corpo, e non solo perché ci rende più rilassati. «Agendo sul sistema immunitario», mi ha detto Raffaele Ferri, neurologo dell’Associazione italiana di medicina del sonno, «la privazione di sonno favorisce le infezioni e aumenta il rischio di cancro». Certo non siamo tutti uguali: i cosiddetti “gufi” sono più performanti la sera mentre le “allodole” amano le attività diurne. L’ora di coricarsi va individuata anche in base a questo. L’importante è la regolarità: «Mantenere gli stessi orari favorisce i ritmi circadiani», mi ha spiegato Carlo Signorelli, docente di Igiene e sanità pubblica all’Università di Parma. «Dovremmo comunque garantirci almeno sei ore a notte». Ma è un dato individuale: un giovane può averne bisogno di 7 o 8 ore mentre un anziano meno.

Le 10 regole per dormire bene

Dormire rende creativi

Il punto è che il sonno ci rende anche produttivi e, soprattutto, più creativi. Un facile sistema per rigenerare la mente e consentirle di divagare è infatti dormire: i neuropsicologi dell’Università del Saarland (Germania) spiegano che il sonno potenzia la memoria mentre gli studiosi della National sleep foundation (Usa) illustrano come dormire qualche ora nel pomeriggio amplifichi del 40 per cento le capacità creative. «Quando si dorme, l’inconscio produce vere e proprie magie», dice Srini Pillay, psichiatra della Harvard Medical School (Usa) e autore di Il potere del cazzeggio (Centauria). «Mette insieme nuove idee, ricombina le vecchie in modi originali e, se le condizioni sono adatte, vi sorprenderà con una folgorazione che è considerata l’elemento caratteristico della creatività. Sognare è la più alta forma di “sperimentazione”». Del resto il riposino pomeridiano è oggi accettato e anzi incentivato presso alcune aziende, come ad esempio Google: nella sua sede di Sydney ci sono “nidi” installati alle pareti dove di dipendenti possono sonnecchiare un po’ dopo la pausa pranzo.