Le 4 cause della pigrizia

pigriziaÈ sabato mattina, abbiamo già preparato la borsa della palestra dalla sera prima. La parte saggia di noi ci impone di darci una mossa e andare ad allenarci. Sappiamo che è importante per il nostro corpo e la nostra mente, eppure il divano su cui siamo comodamente seduti sembra una calamita, una tentazione irresistibile che alla fine ci fa desistere. Ma da dove viene la nostra pigrizia? Spesso la causa è in noi: secondo gli psicologi può derivare da…

1. Abbiamo paura di non farcela.

Spesso i pigri si comportano così perché temono di fallire in quanto hanno scarsa autostima. Così, preferiscono la comodità di un ozio rassicurante che tuttavia ha un effetto opposto: rimandano tutto a domani anche se questo “domani” non arriva mai perché le paure continuano a destabilizzarli. Oppure accettano le sfide della vita, ma preferendo obiettivi facili che non impongano loro vere sfide.
Che fare? Occorre porsi di fronte a un eventuale fallimento con uno sguardo positivo e cioè considerandolo come una risorsa per migliorare e non come una disgrazia.

2. Ci sentiamo frustrati.

Spesso ci sentiamo svogliati quando non abbiamo ancora capito cosa vogliamo oppure quando quel che facciamo non è gratificante: ad esempio quando sul lavoro i nostri superiori non mostrano di apprezzare i nostri sforzi.
Che fare? Cerchiamo di capire se quel che stiamo facendo ci sta dando abbastanza soddisfazioni. «In questo caso il lavoro che conduciamo sui pazienti», mi ha spiegato Giuseppe Vercelli, psicoterapeuta e docente di psicologia dello sport all’Università di Torino, «consiste nell’accompagnarli a comprendere le loro motivazioni così da aiutarli a trovare un valore in quel che fanno».

3. Abbiamo paura del successo.

La pigrizia può anche essere un escamotage quando temiamo che il compito che stiamo svolgendo possa portarci al successo, e che questo possa esporci a responsabilità che temiamo di non saper gestire. Un caso tipico? Le promozioni sul posto di lavoro.
Che fare? Anche in questo caso occorre guardare i fatti realisticamente e far leva sulla nostra autostima: se siamo riusciti a ottenere una promozione, ad esempio, non dovremmo temere di non saperne gestire le responsabilità connesse.

4. Siamo depressi.

La pigrizia è uno dei sintomi ricorrenti nella maggior parte dei pazienti affetti da depressione, come spiega chiaramente uno studio del 2011 pubblicato da Innovation in Clinical Neuroscience e condotto da ricercatori del Massachusetts General Hospital (Usa). Definirsi pigri è spesso per molti depressi, specie all’esordio della patologia, un modo per negare di avere un problema. Del resto mancanza di motivazione, stanchezza fisica e mentale e incapacità di provare piacere in quel che si fa sono sempre presenti nei pazienti depressi.
Che fare? Se la pigrizia non è momentanea ma sta diventando un vero problema occorre parlarne quanto prima con il medico per verificare che non sia la spia di un episodio depressivo.

L’articolo completo su Airone, marzo 2020