Basta un po’ di gentilezza…

gentilezzaLe aggressioni verbali, gli insulti gratuiti, l’odio sui social… Forse la soluzione a una crescente aggressività fine a se stessa potrebbe venire dal recupero di una dote antica: la gentilezza. Questo atteggiamento non è remissività, ma mitezza e apertura – specie in caso di scontri e litigi: «La gentilezza non consente di evitarli ma può permettere alla persona di scegliere di non litigare», scrivono Lorenzo Canuti e Anna Maria Palma in La gentilezza che cambia le relazioni (Franco Angeli).

Mitezza ma non remissività

Ma essere gentili non equivale a far finta di nulla per evitare i conflitti, anzi: «Si considera cosa sta avvenendo, si diventa consapevoli del proprio punto di vista e di quello degli altri e si sceglie di andare al di là del litigio immediato», proseguono gli autori. Così ad esempio nelle situazioni di scontro potremmo sforzarci di chiedere scusa, magari sorridendo. In questo modo chi ci aggredisce, spiazzato da una genuina gentilezza, finirà col cambiare registro e si eviterà un’escalation di aggressività dannosa e inutile. In fondo è proprio questo atteggiamento, capace di mitigare la violenza, ad aver permesso l‘evoluzione umana: la gentilezza fa strada all’empatia e alla cooperazione. Solo con l’aggressività il genere umano si sarebbe estinto.

L’importanza nell’educazione

Educare i nostri figli a questo atteggiamento ha un impatto positivo sulla loro psiche e sulle relazioni sociali con gli altri: lo ha dimostrato uno studio pubblicato nel 2012 da Plos One e condotto dalle Università della British Columbia (Canada) e della California (Usa) su 400 bambini tra i 9 e gli 11 anni di una scuola elementare di Vancouver, in Canada. Dopo averli suddivisi in due gruppi, i ricercatori hanno dimostrato che quelli a cui era stato chiesto di compiere atti di gentilezza diverse volte al giorno (come regalare una merendina) con il tempo si mostravano più popolari guadagnando persino nuovi amici. «Aumentando i livelli di gentilezza a scuola», ha detto la coordinatrice della ricerca Kimberly Schonert-Reichl, «si aumentano fiducia e collaborazione e questo può prevenire il bullismo».

La gentilezza che fa bene alla salute

Inoltre essere ben disposti verso il prossimo fa bene al cuore: le probabilità di ictus e infarto aumentano in coloro che hanno un temperamento aggressivo. A dimostrarlo è uno studio italo-americano del National Institute on Aging di Baltimora: su 5.614 soggetti di età compresa fra i 14 e i 94 anni quelli dotati di un temperamento più competitivo tendevano a sviluppare più facilmente un ispessimento delle carotidi con un maggiore rischio di patologie cardiache. Ma c’è anche un risvolto sulla salute psichica: le Università di Oxford e Bournemouth (Regno Unito) hanno condotto un’indagine su 400 articoli pubblicati su questo tema arrivando alla conclusione che la gentilezza verso gli altri aumenta anche il nostro benessere psicologico percepito.