Formicolio a un braccio? Sarà sclerosi multipla. Mal di testa? Un tumore al cervello. Mal di stomaco persistente? Una malattia di cui persino i medici ignorano l’esistenza. Oggi la rete dà man forte alle ipocondrie che attanagliano migliaia di persone. Anche perché ci si trova di tutto, spesso informazioni sbagliate: lo aveva dimostrato alcuni anni fa un’indagine condotta dall’informatico Guido Zuccon della Queensland University di Brisbane (Australia) secondo la quale il 35 per cento degli adulti conta sul web per fare autodiagnosi.
Google e la paura delle malattie
Ad alcuni volontari lo studioso aveva mostrato foto di condizioni comuni come calvizie o dermatiti chiedendo loro di digitare parole chiave di ricerca che avrebbero scelto volendo saperne di più. Il risultato è stato emblematico: «Solo tre dei primi dieci risultati prodotti di volta in volta da Google si sono rivelati utili a una diagnosi corretta», ha spiegato. «Questo significa che la maggior parte delle persone si fa andare bene informazioni scorrette, che possono provocare danni anziché essere utili».
Che ipocondria avete? Ecco come siete
Anche il tipo di malattia immaginaria però dice molto di chi crede di esserne affetto. Hans Morschitzky e Thomas Hartl in Guarire la malattia che non c’è. Guida di sopravvivenza per ipocondriaci (Urra) individuano alcune tipologie di ipocondrie.
1. Infarto, cancro e aids: paura delle malattie mortali. «Circa il 70 percento della popolazione muore per una malattia cardiovascolare o di cancro. Non meraviglia, pertanto, il fatto che la paura di malattie mortali sia la più diffusa tra le varie ipocondrie». Le malattie che associamo a un alto rischio di morte nascondono la paura per la morte stessa, non elaborata a dovere.
2. Ictus, sclerosi multipla e altre malattie invalidanti: paura della disabilità permanente. Fanno paura soprattutto per le conseguenze e non di rado spaventano perché ci spingono a porci domande su chi si occuperà di noi e su quanto saremo di peso a coniuge o parenti.
3. Malattie dolorose: paura della sofferenza fisica. In questo caso non si teme tanto la disabilità quanto il dolore in sé, collegato alla debolezza. Chi ha queste paure associa al dolore domande sul senso della vita: «Molti temono di vedersi costretti a un’esistenza priva di ogni dignità».
4. Sintomi senza cause apparenti come capogiri, dolori, formicolii, nausee, difficoltà a deglutire, dolori al petto: paura dell’inspiegabilità. A terrorizzare è l’incapacità di dare una spiegazione: alcune persone arrivano a credere di avere una malattia rara o misteriosa. Spesso in presenza di sintomi “aspecifici”, cioè generici e non indicativi di una malattia, i medici ipotizzano cause psichiche e prescrivono antidepressivi. «Così facendo, tuttavia, i pazienti si sentono “denigrati” al livello di malati di nervi».
5. Schizofrenia, depressione e altre malattie mentali: paura di perdere il controllo. «L’esempio più noto è rappresentato da chi soffre di attacchi di panico: anche quando non è in preda a una crisi comincia a temere sempre più di diventare pazzo e di conseguenza, a volte, si sottopone spontaneamente a cure psichiatriche». Simile anche la paura di perdere la ragione: ne soffre chi è convinto di essere affetto dal morbo di Alzheimer, ad esempio.