La fisica di tutti i giorni

post-itBombardati come siamo da notizie che ci raccontano di innovazioni aerospaziali, tecnologie biomediche che aprono possibilità di cura un tempo inimmaginabili o nanomateriali dalle prestazioni incredibili, spesso ci dimentichiamo che la tecnologia, magari non così avanzata, è anche negli oggetti più comuni.

La fisica del tostapane

«A volte c’è un po’ di snobismo verso la scienza che viene spiegata con quello che si trova in cucina, in giardino o per le vie della città», scrive la fisica e divulgatrice britannica Helen Czerski, autrice di La tempesta in un bicchiere (Bollati Boringhieri). «È vista come qualcosa con cui tenere occupati i bambini: un adulto può comprare un libro sul funzionamento dell’universo. Ma questo atteggiamento fa perdere di vista un aspetto molto importante: la medesima fisica si applica ovunque». Per Czerski insomma anche un tostapane può insegnare le leggi della natura: osservando questo strumento possiamo notare infatti come all’innalzarsi della temperatura le sue resistenze elettriche cambino colore fino a raggiungere un rosso brillante. Solo a quel punto avremo raggiunto i mille gradi, temperatura a cui qualsiasi cosa assume questa stessa tonalità di rosso. A ogni temperatura, spiega la stessa Czerski, corrisponde infatti un picco di lunghezza d’onda della luce diverso. Così le braci di carbone, che toccano i 2.700 gradi, saranno sempre gialle mentre un oggetto incandescente a 4mila gradi emetterà una luce che va dal rosso al blu, e che ai nostri occhi sembrerà sempre bianca.

La fisica dei foglietti gialli

Così ad esempio vi siete mai chiesti perché la colla, una volta secca, non incolla più mentre quella spalmata sui Post-it ci consente di attaccarli e staccarli svariate volte? La parte adesiva di un Post-it è coperta da una speciale colla costituita da un composto plastico, un polimero acrilico, contenuto in microcapsule di dimensioni diverse. Quando usiamo il foglietto per la prima volta, le capsule più grandi si attaccano alla superficie mentre le altre restano inutilizzate. La seconda volta che attacchiamo il foglietto le capsule grandi saranno meno adesive in quanto già utilizzate e quindi ricoperte di polvere e sporcizia, mentre quelle di dimensioni medie potranno aderire al loro posto. Al terzo utilizzo viene il turno delle capsule ancora più piccole, e così via finché non resteranno più microcapsule per svolgere il compito. Dopo vari utilizzi, infatti, anche il migliore dei Post-it non incolla più.

L’articolo completo su Airone, maggio 2019