Fidati di me…

23092013Siete sicuri che il vostro partner non vi stia tradendo? Uno studio della Northwestern University (Usa) e del Redeemer University College (Canada) ha dimostrato che fidarsi ciecamente del proprio innamorato fa bene alla coppia. Anche perché, spiegano gli studiosi, ci spinge a dimenticare le sue scappatelle. «Uno dei vantaggi della fiducia nei rapporti di coppia è che ci rende in parte degli illusi», aggiunge Eli J. Finkel, coautore dello studio insieme a Laura Luchies e psicologo alla Northwestern. Secondo lo studio infatti le persone fiduciose nei confronti del partner tendono a ricordare i suoi comportamenti scorretti in modo meno carico di risentimento. Riducendo così il carico di rancore, potenzialmente dannoso per la solidità della coppia.

Fidarsi vuol dire ingannarsi

«Non c’è ragione di dubitare», mi ha spiegato Luchies, «che risultati analoghi potrebbero emergere anche al di fuori delle relazioni di coppia: in ogni rapporto che richiede fiducia, come l’amicizia, tendiamo a dimenticare i comportamenti negativi dell’altro». Come dire: più ci fidiamo più ci convinciamo di doverci fidare. «Del resto», ha spiegato Camillo Regalia, docente di psicologia sociale all’Università Cattolica di Milano, «la fiducia impone una certa dose di rischio: aprirsi agli altri implica necessariamente incertezza. E la possibilità che l’altro si approfitti di noi».

Dipende tutto dalla mamma

Tuttavia della fiducia non potremmo fare a meno: è alla base della società. Pensiamoci: senza fiducia non potremmo lavorare, assaliti dal dubbio di non essere pagati a fine mese; non prenderemmo un aereo, nel timore che il pilota non sia in possesso delle competenze necessarie. «La fiducia è una componente del senso di appartenenza alla comunità, è il collante di tutte le relazioni interpersonali e in tutte le forme di solidarietà», mi ha detto Bruna Zani, docente di psicologia di comunità all’Università di Bologna. Cosa ci spinge quindi a investire sugli altri pur sapendo che la nostra fiducia potrebbe essere mal riposta? Semplicemente siamo sempre stati abituati a farlo da sempre: «Il senso di fiducia», aggiunge Regalia, «nasce quando da bimbi ci rendiamo conto che nostra madre è capace di prendersi cura di no».

L’esperimento con l’estraneo

Già a dieci mesi di vita è possibile osservarlo: nell’esperimento adottato da molti studi, e definito della strange situation, un bambino è posto in una stanza con giocattoli e osservato in presenza o in assenza della madre o di un estraneo. Quando è solo con l’estraneo si mostra ansioso e impaurito, mentre quando la madre è presente il piccolo, sicuro di sé, si allontana da lei per esplorare l’ambiente fiducioso che la mamma sarà pronta ad accoglierlo al ritorno. «Una buona qualità della vita da adulti è legata infatti all’aver sperimentato relazioni affidabili con i genitori da bambini», spiega Eugenia Scabini, docente di psicologia dei legami familiari all’Università Cattolica di Milano. Non è un caso che spesso i bambini adottati abbiano difficoltà maggiori, da adulti, a fidarsi del prossimo: nonostante l’impegno dei genitori adottivi, l’esperienza di essere strappati dalla famiglia d’origine resta per molti un trauma…

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