Superare la paura di volare è possibile, per quella ancora consistente quota di persone che teme l’aereo: uno studio del 2007 condotto all’Università di Graz (Austria) mostrava che il 30,5 per cento dei passeggeri occidentali ha paura di viaggiare in aereo mentre dati presentati da Alitalia segnalano addirittura un 53 per cento di “aerofobi”. La prima regola per superare questa fobia è conoscere la sicurezza del mezzo. Ecco le più diffuse (e infondate) paure di chi è nuovo al volo.
E se…
…un motore andasse in avaria e l’aereo perdesse quota? «Oggi la maggior parte dei velivoli commerciali sono bimotori», mi ha spiegato Cesare Cardani, docente di Impianti e sistemi aerospaziali al Politecnico di Milano, «e devono poter mantenersi in volo anche con un solo motore attivo». Senza un motore, anche in decollo, l’aereo più comunque atterrare al primo aeroporto disponibile.
…non bastasse il carburante per arrivare a destinazione? Il combustibile caricato deve essere sufficiente anche per raggiungere un aeroporto diverso e più lontano da quello di destinazione, in caso di emergenza. «Il combustibile può venire meno durante il volo solo per un’avaria o per la presenza di venti contrari non prevedibili», dice Cardani. «Tuttavia il pilota è in grado di controllare le quantità di combustibile presente o quella consumata, e pertanto può sapere prima se l’autonomia è insufficiente e quindi può interrompere il volo atterrando su un aeroporto intermedio». In ogni caso si tratta di un’eventualità rarissima e non pericolosa.
…l’aereo si schiantasse durante l’atterraggio? Le fasi terminali del volo sono le più critiche perché l’aereo è lento e in perdita di quota. «La possibilità di uscire di pista è remota. Possono contribuire vari fattori: una pista ghiacciata, il cedimento del carrello, un funzionamento difettoso dei sistemi frenanti o un vento laterale particolarmente forte». Oggi tuttavia anche eventi di questo genere hanno raramente effetti tragici: le capacità delle strutture di assorbire gli urti e la maggior difficoltà a scatenare incendi garantiscono l’incolumità dei passeggeri.
…durante il decollo l’aereo non riuscisse a prendere quota? Un aereo non può decollare oltre un certo peso. «Per questa ragione è possibile che vengano lasciati a terra passeggeri o merci o che venga caricato solo il combustibile necessario per compiere in sicurezza la tratta». Entro i limiti di peso le prestazioni di salita sono assicurate.
…qualcuno aprisse le porte mentre l’aereo è in quota? Impossibile. A 10mila metri di altezza e con una temperatura esterna di -60 gradi a garantire che in cabina ci siano la pressione atmosferica, l’umidità e la composizione dell’aria necessari a respirare ci pensa l’impianto di condizionamento e pressurizzazione. L’interno dell’aereo è quindi a maggior pressione rispetto all’esterno: se si aprisse un portellone si verrebbe risucchiati fuori. Per questo la loro apertura è totalmente impedita da sofisticati sistemi di sicurezza.
…un fulmine colpisse l’aereo? Quest’eventualità accade più spesso di quanto si pensi: circa una volta all’anno, eppure raramente causa incidenti. Gli aerei sono progettati in modo da non risentirne: hanno infatti una struttura metallica, conduttrice di elettricità. La corrente scorre pertanto sulla superficie della fusoliera e prosegue fino ai dispositivi fissati lungo il bordo posteriore di ali e coda, dove viene scaricata senza lasciare tracce.
…mi sentissi male a bordo? In caso di malore va chiamato subito il personale di bordo. Gli assistenti di volo sono tutti addestrati con nozioni di pronto soccorso, tuttavia si fa sempre un annuncio per cercare un medico a bordo: la probabilità è statisticamente alta. A bordo è sempre presente un kit di medicinali, alcuni somministrabili direttamente dagli assistenti di volo altro solo dai medici. Se si decide di effettuare un atterraggio di emergenza viene predisposta l’accoglienza presso l’aeroporto: il medico sarà allora il primo a salire a bordo e accanto all’aereo sarà pronta un’ambulanza.
La turbolenza è pericolosa? No. Si tratta di un fenomeno dovuto all’incontro di diverse tipi di masse d’aria. Durante una turbolenza si possono avvertire scricchiolii o vedere le ali che si flettono anche di qualche metro. Nessuna paura: la struttura di ogni velivolo è in grado di attutire le sollecitazioni. Nemmeno le turbolenze forti, rarissime, sono pericolose nonostante impongano al pilota una deviazione in altitudine. I cosiddetti vuoti d’aria sono invece momenti in cui si incontra una corrente d’aria discendente, che ai passeggeri dà la sensazione di un’improvvisa perdita di quota. Ma ancora una volta, nulla di pericoloso.
L’articolo completo su Airone, gennaio 2018