1. Quando abbiamo iniziato a raderci?
Secondo gli antropologi nella Preistoria gli uomini si facevano crescere la barba per proteggere la bocca dagli agenti atmosferici e dagli insetti e per conferire al viso un aspetto intimidatorio nei confronti degli aggressori. Ma quando l’uomo ha iniziato a radersi? «Le più antiche raffigurazioni rinvenute dagli archeologi mostrano volti di uomini sbarbati», ha spiegato Luca Bondioli, antropologo del Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini di Roma. «Ciò significa che l’abitudine della rasatura è iniziata con il formarsi delle prime tribù». Se anticamente la barba era un segno d’onore, già attorno al 345 a.C. Alessandro Magno decretò che i soldati non potevano portarla: quando era troppo lunga poteva essere usata dall’avversario come appiglio per immobilizzare. Ancora durante il Medioevo infatti il solo toccare la barba di un nemico era un gesto di sfida.
2. Qual è la più sexy?
Uno studio di Barnaby J. Dixson e Robert C. Brooks della University of New South Wales (Australia), pubblicato da Evolution and human behavior, ha identificato quattro tipologie di barba in funzione della sua lunghezza (volto glabro, barba leggera, barba di dieci giorni e barba folta) e i relativi significati psicologici veicolati. Secondo la ricerca, la più sexy per le donne è quella di dieci giorni. Mediamente lunga e ordinata, è quella ideale anche sotto altri aspetti: garantirebbe infatti un’immagine che bilancia alla perfezione aggressività, attrattività e maturità. «Le donne non ricercano necessariamente uomini molto virili, ma sicuramente maturi», spiega Nick Neave della Northumbria University (Regno Unito), che ha condotto uno studio parallelo. Questo look sarebbe dunque ideale per gli uomini con un volto giovanile o infantile.
3. Cosa si nasconde sotto?
Una barba folta necessita di igiene e cura proporzionali alla densità dei peli e alla loro lunghezza. «La cute sottostante può infiammarsi più facilmente e durante la stagione invernale può squamarsi», mi ha spiegato Mariella Fassino, docente di dermatologia psicosomatica all’Università di Torino. Le conseguenze? Dermatiti seborroiche o psoriasi e d’estate impetigine, un’infezione che si trasmette tipicamente in spiaggia. «Non solo patologie estremamente contagiose, ma sicuramente difficili da curare completamente», conclude.
4. Dopo la rasatura i peli ricrescono più duri?
Falso. «Si tratta di un errore di percezione», ha spiegato Giovanni Orecchia, dermatologo al Policlinico San Matteo di Pavia. «Il pelo è un cono con una punta sottile. La lama del rasoio recide la punta parallelamente alla pelle creando uno spigolo: rigido al tatto, dà l’illusione che il pelo sia più duro». Il prurito che tutti gli uomini sentono alla ricrescita, dopo qualche ora dalla rasatura, è dato invece dal pelo che spuntando sfiora porzioni di pelle provocando fastidio finché la parte non si desensibilizza.
5. Anche la barba si può perdere?
Sì, purtroppo. Se l’alopecia androgenetica, cioè la normale calvizie, colpisce solo il cuoio capelluto, l’alopecia areata (una patologia che provoca distacco dei peli progressivo e a chiazze) può riguardare anche la barba così come i peli del corpo, ciglia e sopracciglia. A causarla sono stress e tensione emotiva.