Un recente studio del Cnr, condotto a Palermo, avverte che in un quarto delle abitazioni sotto esame viene superato il limite dei livelli di biossido di azoto prodotto da cucine, caminetti e caldaie. Occorre spaventarsi? No, perché possiamo proteggerci. La prima soluzione è quella a cui ricorriamo meno spesso: aerare i locali. Una sostanza diffusa è la formaldeide, presente nelle colle e nei pannelli in legno per mobili. Un buon ricircolo d’aria fa molto, ma altre soluzioni possono dare una mano.
Pitture anti inquinamento
Ad esempio le pitture mangiasmog (oggi in commercio nei principali negozio di fai da te): grazie a un processo chimico decompongono le sostanze inquinanti. In questo modo l’aria che tocca le pareti trattate viene ripulita. Una ricerca dell’Università della Georgia (Usa) ha dimostrato che anche alcune comuni piante ornamentali – tra cui lo spatifillo, la sansevieria trifasciata, il ficus benjamina e l’areca – purificano l’aria degli ambienti chiusi.
Attenti all’aria condizionata…
L’aria condizionata ha un difetto: nelle condotte si possono annidare funghi e batteri. «Importante cambiare i filtri a ogni inizio di stagione», avverte Bruno Trimarco, docente di malattie dell’apparato cardiovascolare presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Nel 2003 Dick Menzies della McGill University di Montreal (Canada) aveva dimostrato infatti che installando un germicida a raggi Uv nel sistema di aria condizionata era possibile ridurre del 20 per cento alcuni sintomi respiratori.
…e all’umidità
L’umidità dovrebbe essere tenuta al di sotto del 50 per cento: al di sopra gli inquinanti proliferano. Facciamo quindi circolare l’aria nei bagni senza finestra lasciando la porta aperta e l’aspiratore (presente per legge) acceso per qualche minuto, specialmente dopo la doccia. Manteniamo asciutti e puliti i tappeti e, se possibile, stendiamo il bucato all’aperto. «In cucina aeriamo almeno due volte al giorno e comunque sempre dopo aver cucinato», aggiunge Trimarco. Se stiamo rinnovando casa, prendiamo in considerazione di sostituire la moquette: i collanti possono sprigionare inquinanti.
Candele e profumatori
Creiamo piccole correnti d’aria anche quando usiamo le candele, specie quelle con paraffina (le più comuni, anche in versione profumata). Lo fa notare Luciana Sinisi, ricercatrice dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra): «Dobbiamo toglierci dalla testa che esista il “profumo di pulito”. Quando usiamo profumatori, aeriamo il locale così come quando portiamo a casa i vestiti dalla lavanderia».
Pulizia certificata Ecolabel
In ogni caso, precauzione nell’utilizzo di prodotti per la pulizia. Ad esempio quelli molto potenti per la pulizia del fondo: sono riconoscibili per la presenza del marchio quadrato con un teschio o della X nera su sfondo arancione. «Nella scelta dei detergenti privilegiamo quelli a basso impatto ambientale», conclude Sinisi, «ad esempio quelli con marchio Ecolabel».
La salubrità a scuola. Negli ultimi anni grande attenzione va alla salubrità dell’aria nelle scuole. I progetti europei Search nascono con questo obiettivo: «La scuola dovrebbe esportare a casa buone pratiche, talvolta a costo zero», dice Luciana Sinisi. «Ad esempio basterebbe che le procedure di pulizia prevedessero solo l’uso di detergenti certificati Ecolabel e che si evitassero le pulizie immediatamente prima dell’entrata in classe dei bambini».