La disumanizzazione. Secondo alcuni psicologi tra cui gli americani Stanley Milgram e Phil Zimbardo è questo il sentimento che favorisce la messa in atto di comportamenti crudeli, come quelli dei fondamentalisti religiosi. La svalutazione del nemico è infatti il più potente meccanismo che rende possibile i comportamenti malvagi e crudeli di cui siamo purtroppo sempre più spesso testimoni attraverso le notizie. «La disumanizzazione e la svalutazione sono anche favorite da un’interpretazione della realtà che tende a considerare ciò che è diverso da noi come cattivo rispetto a ciò che è più vicino a noi percepito come buono e positivo», ha spiegato sull’Huffington Post Renato Foschi, professore di storia delle scienze psicologiche presso la Sapienza di Roma. Il comportamento è quello che gli psicologi fanno risalire al fenomeno dell’ingroup e dell’outgroup: tendiamo a considerare più simile e vicino a noi chi appartiene al nostro gruppo etnico, culturale o familiare e più lontano o addirittura ostile chi appartiene a un gruppo opposto. «Molti psicologi hanno dimostrato che questa polarizzazione del pensiero che porta a vedere il mondo senza sfumature e a classificare il prossimo come giusto o sbagliato, buono o cattivo, morale o immorale, senza sfumature e senza appello, predice valori e modi di agire radicali e fondamentalisti».
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