Nei mesi scorsi sui marciapiedi di Manhattan sono spuntate alcune curiose cabine nere. Le Guy-Fi, questo il loro nome, servirebbero ai maschi della Grande mela per scaricare la tensione quotidiana dedicandosi al piacere solitario, in ogni momento della giornata. Ovviamente si è trattato di uno scherzo, architettato per farsi pubblicità dal produttore di sex toy inglese Hot Octopuss. Certo questa originale campagna fa luce sulla masturbazione, una pratica che riguarda tutti anche se non sempre lo ammettiamo. Secondo un’indagine del 2010 condotta dai sociologi Marzio Barbagli, Gianpiero Dalla Zuanna e Franco Garelli e pubblicata in La sessualità degli italiani (Il Mulino), circa 13 milioni e 900mila italiani tra i 18 e i 70 anni lo fanno almeno una volta nel corso di un anno.
Non se ne parla volentieri
«In media le donne cominciano a procurarsi il piacere da sole sei o sette anni più tardi degli uomini», commenta Barbagli. Naturalmente le differenze dipendono anche da quanto uomini e donne parlano volentieri dell’argomento: «Queste ultime dichiarano ancora oggi di praticarla meno degli uomini, ma è una differenza che si sta riducendo», mi ha detto Chiara Simonelli, sessuologa alla Sapienza di Roma.
Masturbarsi migliora la sessualità
«Anche in psicoterapia è paradossalmente più facile che il paziente parli di perversioni che della semplice masturbazione», aggiunge. «Eppure è dagli anni Settanta che diversi studi mettono in luce il suo potere terapeutico». Non solo: secondo studi dei biologi inglesi Mark Bellis e Robin Baker la masturbazione sarebbe addirittura un sistema per prepararsi all’attività sessuale con il partner e potenziare le proprie capacità riproduttive. Dalle loro ricerche su centinaia di studenti inglesi risulta che l’autoerotismo maschile viene praticato molto spesso il giorno prima o due giorni prima di un rapporto sessuale. E quindi sembra in qualche modo predisporre a quest’ultimo. Secondo gli studiosi questo si spiega anche con il fatto che, biologicamente, la masturbazione serve a espellere il liquido seminale più vecchio e quindi meno potente e a stimolare la produzione di nuovi . Nelle donne invece influirebbe sul coito successivo, regolando la capacità dell’utero di trattenere lo sperma favorendo così il concepimento.
Sex toy per lui e per lei
Non è un caso che i sex toy femminili siano nati come presidi medici: il celebre film inglese Hysteria (2011) con Hugh Dancy e Maggie Gyllenhaal (video) racconta proprio la nascita del vibratore come strumento per curare l’isteria, particolarmente diffusa in una società perbenista come quella inglese della seconda metà dell’Ottocento. Oggi è il turno di quelli maschili, che da oggetti per il divertimento diventano strumenti di allenamento. A gennaio è stato lanciato infatti il primo sex toy per lui pensato come strumento terapeutico: Blewit è infatti un masturbatore che, grazie allo specifico design, aiuterebbe gli uomini a conoscere meglio il proprio corpo assicurando erezioni più durature e un migliore controllo dell’eiaculazione.
A lei fa bene. Fisicamente. Lauren Streicher, docente di ostetricia e ginecologia presso la Northwestern University (Usa), intervistata dall’Huffington Post spiega che masturbarsi può alleviare i dolori muscolari e mestruali: «Aiuta il sangue mestruale a uscire più velocemente», ha detto. «Inoltre permette al corpo di lei di rimanere sessualmente attivo». Forse anche il corpo ce lo dice: fare sesso, con un partner o almeno da soli, è importante per il nostro benessere.
L’articolo completo su Airone, marzo 2016