Nervosismo da convoglio

Viaggiare in metropolitana ci rende aggressivi. In Francia un’inchiesta dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza sui posti di lavoro dell’île de France, la regione di Parigi, ha rilevato che il 69 per cento dei viaggiatori si lamenta dei ritardi, il 46 dei cattivi odori nei vagoni, il 37 del caldo. In totale sei utenti su dieci definiscono la metro parigina un luogo sgradevole nonostante le ben 14 linee che attraversano la città (foto). I motivi? Innanzitutto stazioni e treni sono definiti dagli antropologi dei “non luoghi”, ambienti anonimi dove l’orientamento è difficile: «Le persone sotto terra non hanno punti di riferimento e quindi hanno bisogno di essere guidate», spiega Marco Broglia di Metropolitana Milanese. Per questo quando mancano segnaletica e avvisi, ad esempio in caso di guasti, ci sentiamo in gabbia. Un po’ quello che è accaduto a Milano lo scorso anno quando un convoglio della linea 1 era rimasto bloccato in galleria per due ore tra gli attacchi di panico dei passeggeri. Che non potevano scappare ma non sapevano nemmeno cosa stesse accadendo.

Atmosfere primordiali
Poi ci sono i fattori psicologici: «La metropolitana è per molti il luogo privilegiato per avere attacchi di panico», spiega Cristina Masotta, psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare a Milano. «La paura più grande dipende dalla difficoltà di cercare una via di fuga in caso di necessità. In più si viaggia sotto terra, il che può scatenare di per sé un’angoscia di morte». Poi ci sono i compagni di viaggio: in metro, nell’ora di punta, è inevitabile invadere l’area di intimità altrui, quella “bolla” che ci avvolge fino a 45 centimetri da noi a cui, secondo l’antropologo americano Edward T. Hall, accedono normalmente solo le persone più intime. Per questo tendiamo a sederci nei posti più lontani tra loro per arrivare a sederci vicino agli altri solo quando i primi sono tutti occupati. La vicinanza genera fastidio soprattutto se sentiamo puzza: «La metro è una bolla sociale che racchiude in sé odori “primordiali” come quello di sudore», spiega la blogger francese Céline Ellena, esperta di profumi. Ultimo fattore, le aspettative: «Chi ai mezzi di superficie preferisce la metro si aspetta puntualità, vista la mancanza di traffico», aggiunge Masotta. «Così un ritardo diventa intollerabile». La metro è infatti un universo fatto di routine. L’etnologo francese Marc Augé, che al tema ha dedicato due saggi, spiega che «qui gli individui hanno piccoli riti come salire sempre sullo stesso vagone. Così un incidente ci sorprende, al contrario di quanto accade in treno o in aereo dove abbiamo la percezione di vivere ogni volta una piccola avventura».

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