Oggi il lavoro si cerca (e si trova) sui social network: già a gennaio dello scorso anno l’indagine Recruiting & social network, condotta dallo specialista delle risorse umane Lorenzo Pulici, aveva rilevato che il 73,6 per cento delle imprese italiane usa i social network per cercare candidati e che il 55 per cento degli oltre 200 selezionatori intervistati ha inserito in organico almeno un candidato scovato online. «I social network in particolare – mi racconta l’amico e collega Alessandro Gini, formatore, consulente per l’utilizzo di LinkedIn e autore del blog linkedin4business.it – permettono un rapporto diretto tra candidati e potenziali datori di lavoro e questo aumenta le opportunità per le persone capaci di mettersi in risalto».
Imprenditori di noi stessi
I canali tradizionali per trovare lavoro, come i centri per l’impiego, ormai infatti non offrono molte possibilità: molto meglio quindi promuoversi e scoprire possibilità di lavoro su blog, forum e sulle reti sociali. «Il social network dedicato al lavoro per eccellenza è LinkedIn – aggiunge Alessandro – è sicuramente il più indicato quando si vuole ricoprire una funzione specifica all’interno di un’azienda».
Ma c’è anche YouTube, che non è solo un raccoglitore di video musicali: oggi molti utenti producono veri e propri videocurriculum e produzioni di qualità che in rete incontrano molte occasioni di visibilità da parte di chi ci potrebbe assumere. Ecco due idee creative.
Creiamo un videocurriculum
Miguel Bosch, trentaduenne spagnolo rimasto improvvisamente disoccupato, ha sfruttato tutta la sua inventiva e originalità per cercare un nuovo impiego. E l’ha trovato, grazie a YouTube e a un simpatico video (nella foto, un fotogramma) in cui parla di sé in tono scherzoso con tanto di animazioni e un montaggio da videoclip. Se all’estero il fenomeno è già noto, da noi è solo agli inizi. Eppure lo strumento è ottimo, a patto di realizzarlo alla perfezione: altrimenti diventa controproducente.
Due consigli
1. Personalizziamo il nostro canale: un nome adeguato e tutti i nostri dati.
2. Scegliamo uno stile: o privilegiamo le nostre parole oppure le immagini che illustrano esperienze e competenze.
Mostriamo quello che sappiamo fare
I tutorial sono una moda nata da qualche e ormai giunta anche in Italia. Utenti esperti illustrano “dal vivo” come fare qualcosa: un nodo alla cravatta, una torta o come farsi la barba alla perfezione. Clio Zammatteo, in rete Clio MakeUp, è diventata celebre con video in cui mostra i suoi segreti da truccatrice per un look perfetto. «La sua capacità di crearsi un personal brand intorno a se stessa – spiega il consulente aziendale Alessandro Prunesti – l’ha portata fino in televisione». Oggi infatti conduce su RealTime un programma che porta il suo nome.
Due consigli
1. Usiamo un montaggio veloce e non dilunghiamoci: altrimenti rischiamo di annoiare. E prepariamoci prima.
2. Promuoviamo il nostro tutorial con link sugli altri strumenti social: blog o sito personale, profili Facebook, Twitter o LinkedIn.
L’articolo completo su Airone, novembre 2013