Avete presente il gesto del telefono anni Ottanta, quello con pollice e mignolo a formare una cornetta? Ecco, ora con quel movimento della mano si può telefonare davvero. Questi guanti, chiamati hi-Call (foto), hanno un microfono sulla punta del mignolo e un altoparlante su quella del pollice e si collegano al nostro telefono tramite Bluetooth.
L’idea per una volta è tutta italiana: l’invenzione, che ha avuto un grande risalto sulla stampa internazionale (ne hanno parlato anche il New York Times e la Bbc), è nata infatti dall’inventiva dell’imprenditore Alain Morelli insieme ai suoi colleghi di hi-Fun, giovanissima realtà specializzata in gadget tecnologici. Ingegnerizzati in Italia e prodotti in Cina in due diverse aziende, i super guanti hanno “spaccato”: «Mi aspettavo un buon riscontro, ma non tutto questo clamore: in fondo questo prodotto è nato quasi per caso», mi confessa Guido Falck, uno dei soci dell’azienda fondata nel 2008 per produrre accessori da iPod.
Il successo di hi-Fun è stato immediato, grazie ad accordi con rivenditori importanti come Coin. Certo Guido, erede della dinastia dell’acciaio, è figlio d’arte e così il socio Amerigo Olivetti, pronipote di Adriano. Ma l’impegno non manca, a loro e agli altri soci Adalberto Grossi e Clotilde Bonetto Gandolfi. «Da subito ci siamo distinti con alcuni gadget come hi-Sleep, un cuscino musicale, oppure hi-Ear e hi-Head, un paraorecchie e un cappellino muniti di casse e microfono», racconta Guido. L’approccio? Cercare sempre l’effetto wow, come lo chiamano i ragazzi. In altre parole, stupire facendo leva sul “perché non ci hanno pensato prima”. Che poi è la chiave del successo di qualunque start up che voglia farsi strada in un mercato dove più o meno tutto è già visto.