Gli addetti che in cabina di proiezione montavano sul proiettore le “pizze” (i rulli con le pellicole) praticamente non esistono più: oggi il cinema è quasi completamente digitale. Su circa 3.300 schermi attivi nel nostro Paese, circa 1800 hanno abbandonato le pellicole per impiegare proiettori digitali che assicurano una migliore qualità di immagini e suoni e una maggiore garanzia di funzionalità: al contrario della pellicola, un file digitale non si rompe e non richiede l’intervento tempestivo del proiezionista.
Questo però significa meno dipendenti: «Mediamente – spiega Stefano Salvischiani, deputy manager director di Uci Cinemas Italia – in un cinema da 10 sale servivano quattro proiezionisti full time, a turno 365 giorni l’anno. Oggi il tempo richiesto si è ridotto del 95 per cento». In pratica fa tutto un sistema automatico e agli operatori non resta che programmare la proiezione e intervenire nei casi di malfunzionamento. Tutto questo è particolarmente evidente nei multisala: il circuito Uci ad esempio, primo in Italia, ha ormai soppiantato totalmente la celluloide. «Del resto – prosegue Salvischiani – i film si giravano già da tempo su supporti digitale e occorreva quindi trasferirli su pellicola solo per proiettarli nei vecchi cinema».
Come si proietta oggi un film?
1. Con lo standard analogico le “pizze” venivano fisicamente trasportate ai cinema. Oggi i file digitali dei film, in formato Jpeg 2000 a un’altissima risoluzione necessaria alla proiezione su schermi che arrivano fino a 32 metri di base, sono invece trasmessi alle sale tramite parabola.
2. Una volta arrivati, i file sono immagazzinati in un server centrale, chiamato Lms e capiente fino a 11 terabyte (più di 2.300 dvd tradizionali). Il server è dotato di un software Tms (theater management system) che programma la proiezione (la cosiddetta playlist), inviando i film nelle diverse sale. Il file di ogni film, mediamente tra i 200 e i 300 gigabyte e omologato a prova di pirateria, è contenuto in una cartella in cui sono presenti anche le tracce audio.
3. In ogni sala i film sono immagazzinati in server collegati al proiettore, capace di sprigionare fino a 33mila lumen (ventotto volte la luce emessa da una lampadina da 100 watt) grazie a lampade da 7 kilowatt di potenza. Un proiettore consuma fino a 9 chilowattora, praticamente quanto 90 lampadine da 100 watt accese per un’ora. L’audio è oggi quasi ovunque Dolby 5.1: in ogni sala cioè sono presenti sei casse di cui tre dietro lo schermo e tre alle spalle del pubblico.
L’articolo completo su Airone, dicembre 2012